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Esistono ancora i “beni rifugio?”

Domandarsi come proteggere i propri risparmi in un momento di incertezza, come quella che stiamo vivendo, è comprensibile. Ecco perché per alcuni risparmiatori, l’idea di investire nei beni rifugio può rappresentare una soluzione.

In questo mio articolo andiamo a analizzare i principali beni rifugio e cerchiamo di comprendere se possono rappresentare una soluzione per i tuoi investimenti. 

I beni rifugio per definizione sono asset che mantengono un valore stabile anche durante periodi di instabilità del mercato, come l’inflazione, la crisi economica o l’elevata volatilità.

Si tratta di beni con un valore intrinseco, destinato a resistere  e offrono una protezione in situazioni preoccupanti, garantendo sicurezza durante la recessione economica e la crisi finanziaria.

Sembrerebbe una soluzione perfetta!

Ed è per questo che l’anno scorso, anno in cui la guerra, la forte ripresa dell’inflazione e la volatilità sui mercati finanziari, ha generato incertezze e timori nei risparmiatori,  l’attenzione di molti  si è rivolta a questi asset alla ricerca di soluzioni che potessero proteggere i loro risparmi.

Anche quest’ anno,  caratterizzato da un persistere dell’inflazione, ha spinto molti investitori a cercare  porti sicuri  e  protezione per i loro investimenti.

Quali sono i beni rifugio principali?

Da sempre i beni rifugio per antonomasia sono rappresentati dai titoli di stato, dall’oro, dagli immobili (il cosiddetto “mattone”) e dalle polizze a capitale garantito (lo è davvero?).

Negli ultimi anni, qualcuno ha azzardato a comprendere tra i beni rifugio anche i Bitcoin. 

Titoli di Stato

Uno dei principali esempi di beni rifugio sono i titoli di debito di Stato.

I  più “sicuri” sono considerati  i Bund tedeschi, i bond Svizzeri, e quelli della Svezia, con  rating AAA, i Treasury americani poiché i paesi emittenti godono di una economia solida e della fiducia dei mercati. 

Gli investitori devono considerare il rischio connesso a investire in questo asset e per comprenderlo occorre verificare il valore del CDS del titolo sul quale si decide di investire.

Se poi il titolo è emesso da un un Paese extra UE va tenuto in considerazione anche il rischio valutario.

Altro elemento da considerare è la scadenza del titolo.

In una fase come quella che stiamo vivendo, di una forte aumento dei tassi di interesse, legarsi a  lunghe scadenze, comporta una volatilità elevata sul prezzo del titolo.

Per esempio, oggi il BTP 2072 quota 56 e rende il 2,15%.

Vuol dire che se hai comprato 10.000 di valore nominale a 100, oggi il tuo titolo vale 5.600€.

Pertanto è davvero un porto sicuro?

Tieni conto che puoi ottenere un ritorno analogo investendo su una scadenza a 1 anno senza aspettare il 2072 !

Oro 

Altro esempio di beni rifugio è rappresentato dai metalli preziosi: uno su tutti l’oro. Di fatto però, dati alla mano, anche l’oro è in forte dubbio per essere considerato ancora un bene rifugio.

La sua volatilità solo nell’ultimo anno è stata del 20% 

Questo si traduce in fluttuazioni molto forti e tracolli superiori anche del 50%. Confrontando l’andamento dell’oro e dell’azionario mondiale, per esempio, si evince chiaramente come quest’ultimo sia in netta crescita rispetto all’oro, quasi piatto. Avere una quota di asset investita  in oro nel portafoglio significa aumentare  la diversificazione, ma meglio evitare di investire tutto il capitale in esso. 

Immobili

Gli investimenti immobiliari piacciono molto agli investitori italiani, tanto che costituiscono ancora oggi, la maggior esposizione nei patrimoni delle famiglie.

Chi ha investito nel passato (dipende dal momento) ha visto apprezzare il valore dell’immobile e chi ha affittato, ha  guadagnato attraverso l’affitto, (sempre che l’inquilino non sia moroso).

Ma il quadro generale sta cambiando. Le imposte hanno visto una crescita continua e sono sempre più gravose e l’aumento dei tassi di interesse ha fatto aumentare in modo significativo anche i tassi dei mutui, scoraggiando chi pensa di acquistare casa.

Il mercato del mattone nei prossimi anni subirà un cambiamento importante, a seguito delle nuove normative europee.

La direttiva europea “Case Green” 2030, approvata il 14 marzo 2023, stabilisce gli obiettivi energetici per gli edifici degli Stati membri dell’Unione Europea. Tutti gli immobili che non rispetteranno i requisiti previsti dalla legge, non potranno più essere affittati e perderanno il loro valore.

Siamo ancora sicuri che gli immobili siano un bene rifugio?

Polizze a capitale garantito

Di fatto, ormai, nulla è garantito. Quando sentite parlare di polizze a capitale garantito, intese come bene rifugio, diffidate.

Un investimento risk- free, ovvero privo di rischio, non esiste.

Occorre sempre verificare a quale intermediario affidate i Vostri soldi e la sua solidità patrimoniale. 

Se non si hanno necessità specifiche di tipo assicurativo, tutto ciò che di norma è compreso nelle suddette polizze, lo si può acquistare separatamente a seconda delle proprie esigenze e con costi di gestione nettamente inferiori. 

Bitcoin

Qualcuno ha azzardato a dire che i Bitcoin sarebbero il “ nuovo” bene rifugio.

Qualche investitore può averne tratto un guadagno, se è riuscito a liquidare le posizioni prima del crollo che ha subito qualche mese fa (ne avevo parlato in un mio articolo “ le criptovalute, non esiste il guadagno semplice”), ma a quale rischio? E con quale volatilità nel prezzo?

Troppo volatile e troppo incerto, come asset da considerare rifugio. 

In ultimo, alcuni investitori scelgono oggetti di nicchia, come orologi di lusso, vini pregiati e auto d’epoca, opere d’arte, pensando a proteggere i loro risparmi. 

Questi asset possono essere considerati all’interno di portafogli di ingente valore e in cui investire una parte del patrimonio.

Quali soluzioni adottare?

In cosa investire allora? Come far fruttare e mettere al sicuro i propri risparmi?

Innanzitutto bisogna dire che non esiste un portafoglio modello che può andare bene per tutti i clienti e non esiste un portafoglio che sia sempre in guadagno.

Prestate attenzione a chi vi propone dei portafogli già preconfezionati ovvero già impostati.

Un portafoglio deve essere costruito sulla base delle tue necessità e esigenze e solo in un secondo momento vanno scelti gli strumenti in cui investire.

Secondo aspetto da tenere sempre in considerazione  è la diversificazione.

Mai innamorarsi di un singolo strumento perché qualunque esso sia ti espone a un rischio di concentrazione molto elevato. 

I beni rifugio possono rappresentare un asset da inserire nel tuo portafoglio, ma va valutato il giusto peso rispetto al tuo portafoglio complessivo.

Avere un portafoglio eterogeneo, volto a proteggere i risparmi e a mitigare il rischio, senza sovra-esporsi a un particolare asset è fondamentale.

Avere al tuo fianco un consulente che ti affianca nelle tue scelte e che ti aiuta a comprendere le tue esigenze è altrettanto importante.

Solo dopo una dettagliata analisi dei tuoi investimenti  è possibile costruire una soluzione adatta a te.

Se sei alla ricerca di una soluzione che ti permetta di far fruttare i tuoi risparmi e farti raggiungere i tuoi obiettivi, contattami!

info@fulviaferrari.it

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